Fausto Parentela, ultimo di nove figli, nasce a Catanzaro l'11 febbraio 1915 da Luigi Parentela e da Rosa Mele. Fin da piccolo dimostra una spiccata tendenza per la pittura tanto che già all'età di tredici anni si distingue vincendo il Primo premio di ottocento lire al "IX Concorso di operosità" indetto dall'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1928. Compie gli studi presso l'Istituto Tecnico Industriale Pareggiato di Catanzaro conseguendo il Diploma a Messina nel 1939.
Scoppiata la seconda guerra mondiale, presta il servizio militare partecipando alle operazioni sul fronte francese con il grado di sottotenente. In questo periodo si ammala di ulcera che condizionerà profondamente tutta la sua vita anche dopo l'operazione chirurgica alla quale si sottoporrà nel 1967. Congedatosi, si unisce in matrimonio con la signorina Severina Paglia, una maestra elementare, con la quale era fidanzato fin dall'età di quindici anni e con la quale avrà due figli: Rosellina e Aldo. Dal 1946 al 1980 presta servizio, in qualità di geometra, presso l'Ufficio del Genio Civile della sua città.
Come si diceva prima, Fausto Parentela, inizia a dipingere a soli tredici anni e continua poi, approfondendo da autodidatta, la conoscenza delle varie tecniche pittoriche. Nell'ambito di tali esperienze, va catalogata la copiosa produzione di opere che testimoniano nel corso degli anni, la validità del suo stile, maturato nel costante perfezionamento della tecnica e nel valore poetico della tematica. La sua prima uscita ufficiale in campo artistico è del 1956 allorché allestisce la sua prima mostra personale presso il Salone dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro.
In questo periodo si cimenta anche nella composizione di versi e di canzoni partecipando ad alcuni festival con lusinghieri risultati. Ma la sua vera vocazione artistica è la pittura alla quale dedica la gran parte del suo tempo libero, anche a costo di tralasciare la famiglia. Dipinge in casa nel "suo" soggiorno che ha quasi trasformato in uno studio di pittura con pennelli, colori ed ogni altra cosa inerente la sua attività. Grande osservatore della natura, memorizza una infinita quantità di paesaggi, marine, figure, scene campestri che traduce poi in quadri, disegni, acquarelli tutti diversi uno dall'altro.
Verso la fine degli anni sessanta, inizia un minuzioso e paziente lavoro di catalogazione delle opere che possiede e di quelle che non ha più, eseguite dal 1930 in poi. Questo catalogo, aggiornato fino all'ultimo quadro prodotto, è ora gelosamente conservato dai figli ai quali ci si può rivolgere per la visione delle opere. Continua a dipingere a casa fino al 1970 allorché, nei pressi della sua abitazione, prende in affitto un locale a piano terra dove allestisce il suo studio d'arte. E' qui che da allora in poi trascorre quasi interamente il suo tempo libero continuando a dipingere ed a "rifinire" di cornice e passe-partout le sue "creature" (cosi' ama definire i suoi quadri) restando a lavorare anche fino alle ore piccole.
Anche se il carattere schivo e modesto lo porta a preferire di operare nel silenzio, molte sono le manifestazioni artistiche che l'hanno acclamato vincitore di ambiti premi. Dopo il collocamento a riposo avvenuto nel 1980, libero da impegni di ufficio, si dedica ancor di più all'attività artistica. Allestisce cosi' a Torino, con enorme successo di critica, l'ultima sua importante mostra personale e partecipa a numerose manifestazioni artistico-culturali fino a quando una incurabile e dolorosa malattia lo costringe a cessare definitivamente la sua attività. Continua tuttavia a dipingere fino ad un mese prima della sua scomparsa che avviene a Catanzaro nella sua casa di via Mattei il 29 aprile 1992.